La cura delle persone non autosufficienti è una questione di famiglia

La cura delle persone non autosufficienti è una questione di famiglia

26/03/2021



Leggi e scarica lo "Speciale FNP" sulla non autosufficienza

Per non autosufficienza si intende, comunemente, l'incapacità delle persone di provvedere a loro stesse autonomamente in quanto affette da una disabilità fisica, psichica, sensoriale o relazionale. Tale disabilità viene accertata attraverso l'adozione di criteri uniformi su tutto il territorio nazionale secondo le indicazioni dell'International Classification of Functioning Disability and Health-ICF dell'Organizzazione mondiale della sanità e attraverso la valutazione delle condizioni funzionali e sociali da parte di una commissione medica multidimensionale utilizzando il metodo ADL (Activities of Daily Living).

DEMOGRAFIA E ASPETTATIVA DI VITA. La situazione si fa sempre più emergenziale perché legata a doppio filo all'invecchiamento della popolazione. Più aumenta l'aspettativa di vita e più emergono i problemi relativi alla salute delle persone anziane

Oggi in Italia gli ultrasessantacinquenni sono circa 14 milioni e rappresentano quasi un quarto dell'intera popolazione; di questi oltre 2 milioni superano gli 85 anni.

TREND FUTURO. L'allarme sulla "non-autosufficienza" si inserisce in un contesto che contempla un trend futuro non trascurabile: dei 3,5 milioni di italiani non autosufficienti, 2,8 milioni hanno più di 65 anni e questi numeri sono destinati ad aumentare del 60% entro il 2040, mentre le indennità di accompagnamento rispondono alle esigenze di 1,9 milioni.

Si stima che ci siano circa 2,5 milioni di non autosufficienti, di cui solo poco più di un decimo (288 mila) sono assistiti nei 12.828 presidi socio-assistenziali e socio-sanitari presenti sul territorio nazionale, mentre circa 1,9 milioni di persone percepiscono l'indennità di accompagnamento, sono assistiti a casa con l'ausilio di assistenti familiari.

L’ANALISI

È necessario, un intervento sulla non autosufficienza: c'è bisogno di una legge di civiltà che manca da molto tempo, resa ancora più urgente dall'impatto che la pandemia di Covid-19 sta avendo in particolare sulla popolazione anziana più fragile ed esposta.

Già oggi quasi 3 milioni di persone, in larga parte anziane e in prevalenza donne, hanno bisogno di aiuto per le esigenze della vita quotidiana. Milioni di famiglie si trovano ad affrontare quotidianamente le sofferenze e il rischio di impoverimento che la non autosufficienza porta con sé. La risposta finora data dalle Istituzioni è stata inadeguata, disorganizzata e frammentata, nella spesa, nelle risorse, negli interventi, nei servizi e nelle responsabilità tra Stato, Regioni, e Comuni. Una spesa pubblica insufficiente e concentrata sui trasferimenti monetari, l'inadeguatezza dei servizi sociosanitari, estremamente carenti in parte del Paese, hanno scaricato quasi interamente sulle famiglie l'onere dell'assistenza, alimentando una domanda di assistenti familiari nella maggior parte dei casi scarsamente professionalizzate e spesso prive di contratti di lavoro regolari. Tra i grandi Paesi europei il nostro è l'unico che non ha riorganizzato in maniera organica il suo sistema di continuità assistenziale. Ciò alimenta le disuguaglianze tra chi riesce ad accedere ai servizi e chi no, e tra chi si può permettere un'assistenza privata e chi no.

La Federazione Pensionati della CISL ribadisce con forza la necessità di individuare diritti e trattamenti socio-sanitari certi riservati alle persone non autosufficienti, che non si possono lasciare alla genericità di una legge quadro nazionale sulla sanità pubblica, ma che devono essere espressamente identificati al livello nazionale, così da avere delle linee guida per tutte le strutture sanitarie regionali che devono garantire le stesse prestazioni uniformi sul territorio nazionale.

Per questo chiediamo alla politica di mettere in agenda, una legge nazionale che affermi e garantisca il diritto ad un'assistenza sanitaria e tutelare adeguata alla condizione specifica della persona fragile e non autosufficiente, attraverso servizi qualificati erogati in attuazione di un piano personalizzato e continuo.

SPI, FNP, UILP: RICHIESTA UNITARIA

La Legge quadro nazionale per la non autosufficienza deve essere parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per CGIL, CISL e UIL, SPI, FNP e UILP è necessaria una Legge che aumenti in modo significativo le risorse e assicuri in ogni parte del Paese prestazioni, sostegni e servizi adeguati e uniformi, riducendo le attuali disuguaglianze tra Regioni e anche all’interno delle stesse Regioni.

CGIL, CISL e UIL, SPI, FNP e UILP chiedono di calendarizzare al più presto la discussione in Parlamento di una Legge quadro nazionale per la tutela della non autosufficienza, da approvare in tempi rapidi, così da collegarsi ai finanziamenti previsti dalle risorse europee. Contemporaneamente, va potenziata l’assistenza sociosanitaria territoriale e va profondamente innovato il modello delle strutture residenziali sociosanitarie con la sperimentazione di residenzialità alternativa. Questi interventi devono qualificare il necessario rinnovamento profondo del nostro Sistema Sanitario Nazionale.