08/08/2024
Le pensioni nelle Marche nel 2024
ammontano a 622.699 unità, di cui l'84% (522.212) sono prestazioni
previdenziali come pensioni di vecchiaia, invalidità e inabilità, e pensioni ai
superstiti. Il restante 16% (100.487) è costituito da prestazioni assistenziali,
nello specifico 14.415 assegni sociali e 86.072 prestazioni per invalidi
civili. Tenendo conto delle sole prestazioni previdenziali, l’84% di queste è
erogato a chi ha lavorato nel settore privato (436.432 pensioni),
mentre il restante 16% a chi ha lavorato nel pubblico impiego
(85.780 trattamenti). Hanno in media un importo mensile di 1.244
euro lordi, considerando le sole prestazioni previdenziali, mentre quelle di
vecchiaia valgono in media 1.447 euro lordi, quelle di invalidità 1.046 euro e
quelle erogate ai superstiti 714 euro.
«Sono dati che fanno emergere le
dimensioni di un problema che riguarda il nostro Paese in generale e le Marche
in particolare - afferma Silvano
Giangiacomi, Segretario generale della FNP Cisl Marche – E’
evidente che i pensionati, ma soprattutto le pensionate, stanno
lentamente scivolando sotto la soglia di povertà.»
L’analisi del dato INPS 2024
, a cura della FNP CISL Marche, evidenzia che gli importi delle
pensioni variano notevolmente a seconda del settore di provenienza. Per gli ex
dipendenti privati, le pensioni di vecchiaia, scendono in modo sensibile a poco
più di 1.200 euro mensili lordi, quelle di invalidità a 775 euro e i
trattamenti ai superstiti a 629 euro.
Gli importi delle pensioni nelle Marche
sono inferiori alle medie nazionali, che sono rispettivamente di 1.468 euro
mensili lordi per le pensioni di vecchiaia, 833 euro per quelle di invalidità e
774 euro per i trattamenti ai superstiti (considerando solo gli ex dipendenti
privati).
Esiste un significativo divario di
genere negli importi delle pensioni. Le ex lavoratrici del settore privato
nelle Marche percepiscono in media 902 euro mensili lordi per le pensioni di
vecchiaia, 640 euro per quelle di invalidità e 651 euro per i trattamenti ai
superstiti.
Inoltre, dall’analisi del
rapporto tra pensioni e sistema fiscale emerge che i 438.813
pensionati marchigiani rappresentano il 36,8% del totale dei contribuenti
regionali (contro una media nazionale del 34,6%), producono il 37,7% del reddito
complessivo ai fini Irpef (35,6% Italia) e pagano il 39,5% dell'imposta netta
(36,3% Italia).
«Purtroppo in questi anni il potere
d’acquisto dei trattamenti si è ridotto notevolmente a causa dell’inflazione,
sia sui prodotti energetici e sui beni alimentari parte rilevante del
cosiddetto “paniere” dei pensionati – prosegue Giangiacomi - oltre
al fatto che oggi tantissimi pensionati sostengono le loro famiglie
e quelle dei loro figli. Ecco perché siamo sempre più convinti che la spesa
previdenziale sia un investimento in coesione sociale e generazionale –
rilancia Giangiacomi - Anche per questo come
Fnp, insieme alla Cisl, continuiamo, con forza, a batterci per estendere la
rivalutazione integrale dei trattamenti, compresi quelli che superavano di
cinque volte quello minimo. Ma guardiamo anche e soprattutto al futuro. –
conclude il numero uno del Sindacato dei Pensionati della Cisl Marche
– Chiediamo al Governo di introdurre la
misura della pensione minima di garanzia (legata ai contributi), compreso il
sostegno della previdenza complementare per i giovani lavoratori di oggi, che a
causa di carriere lavorative discontinue saranno i pensionati poverissimi di
domani. Una sfida da affrontare ora per evitare che in futuro si producano
nuove e gravissime disuguaglianze sociali. Penso che questo sia un atto di
responsabilità, lo dobbiamo ai nostri giovani»